Per calcolare le imposte relative all’acquisto di una casa, essendo un atto di trasferimento a titolo oneroso è quindi soggetto all’imposta di registro in misura proporzionale, è necessario fare una prima distinzione:

  • acquisto da privati
  • acquisto da imprese di costruzione o di ristrutturazione

Nel caso in cui si acquisti da imprese di costruzione o di ristrutturazione, è dovuto il pagamento dell’ IVA, che viene corrisposta direttamente alla società venditrice.

L’aliquota IVA da applicarsi sul prezzo della vendita sarà:

il 10 % in assenza di agevolazioni fiscali prima casa
il 4% nel caso in cui vengano richieste le agevolazioni prima casa.

Inoltre andranno corrisposte al notaio nella misura di 200 euro l’una, le imposte di registro, ipotecarie e catastali.

Invece acquistando da un privato si ottiene una pressione fiscale più leggera e le imposte andranno versate direttamente al notaio, che provvederà a liquidarle all’Agenzia delle Entrate.

In assenza di benefici fiscali, le imposte di registro sono pari al 9% mentre le ipotecarie e catastali sono dovute nella misura fissa di 50 euro l’una, solamente chi possiede i requisiti per richiedere le agevolazioni fiscali prima casausufruirà dell’aliquota agevolata pari al 2% per l’imposta di registro.

La norma prevede che le aliquote vengano applicate sul prezzo della vendita dichiarato in atto, ma in caso di trasferimento di beni immobili ad uso abitativo se la parte acquirente è persona fisica, può chiedere la liquidazione dell’imposta di registro sul valore catastale del bene indipendentemente dal prezzo pagato.

Il calcolo dell’imposta di registro sulla base del “prezzo valore” è dato dalla moltiplicazione della rendita catastale per un coefficiente di legge pari a 115,5 per la prima casa e 126 per gli altri casi.

Se il calcolo delle imposte per l’acquisto di una casa è inferiore a 1000 euro, si paga comunque l’imposta minima che è fissata per 1.000 euro.

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